Filò

Perché donare il 5x1000 a Filò?

Un piccolo gesto che può davvero fare la differenza!

Riporta il codice fiscale di Filò 91409760377 nel riquadro predisposto (Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale…) per continuare a creare comunità attraverso la pratica della filosofia!

Le parole di bambinə e ragazzə


Ho potuto pensare a delle cose a cui prima non pensavo, e mi è piaciuto soprattutto trovarmi a discutere con i miei compagni di classe sui nostri punti di vista, su argomenti seri… ho imparato a conoscere sia i miei pensieri che i loro, e questa è la cosa che mi è piaciuta di più. Essendo una classe grande molte volte ci isoliamo nei nostri gruppetti, e questa è stata un occasione per riunirci e parlare tutti insieme. Penso che questo progetto sia speciale nelle piccole cose.

G., 18 anni


Il laboratorio mi ha fatto molto ragionare e riflettere su cose che non avrei mai pensato!

S., 12 anni


Sono contenta perché siamo riusciti a dirci le cose che ci fanno stare male senza litigare.

B., 9 anni


Gli aspetti positivi è che noi studenti siamo riusciti a collaborare tutti in maniera unanime, argomentando per la prima volta i nostri pensieri in una maniera più approfondita e chiara.

D., 19 anni


…L’unico consiglio è di diffonderlo il più possibile anche ad altre classi, perché qualsiasi ragazzo rimarrebbe estasiato da questo progetto…

T., 16 anni

Io ho sentito i pensieri che si spostavano da una parte all’altra della mia testa!

M., 7 anni

Cosa possiamo fare con il tuo 5x1000?

Dal 2018 portiamo la filosofia nelle scuole, in città, nei luoghi di cultura.

Siamo un’associazione di promozione sociale, e come associazione uno dei nostri obiettivi è quello di portare le nostre proposte laddove ve n’è più bisogno: in contesti sociali svantaggiati e fragili, caratterizzati da povertà educativa, dispersione scolastica e isolamento.

Siamo sempre più convinti che oltre ai bisogni primari esista, soprattutto in questo nostro tempo, un bisogno di vicinanza, confronto, relazione, dei pensieri e dei vissuti. Un bisogno, insomma, di “filosofia” intesa come pratica ed esperienza di dialogo, un interrogarsi e un fare ricerca condiviso.

Bisogno che diventa necessità in quei contesti educativi dove le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, non sono ascoltati e di conseguenza non sono abituati ad ascoltarsi, perché il tempo, soprattutto a scuola, ma anche in famiglia, è sempre troppo poco per sostare nelle loro domande.

Con la somma raccolta grazie al 5×1000 potremo portare gratuitamente i nostri laboratori di integrazione e dialogo in tutte le classi di una scuola che opera in un contesto sociale svantaggiato. 

Tutte le attività finanziate tramite il 5×1000 verranno raccontate sui nostri canali. Ci impegniamo così a dare conto del nostro operato a chi ha contribuito alla realizzazione del progetto!

Grazie ai nostri progetti di educazione al dialogo e al pensiero critico, bambinə e ragazzə imparano a mettere in discussione le proprie idee, a uscire dal confine delle opinioni ricevute, si appassionano al gioco del pensare, sviluppano abilità espressive, relazionali, cognitive, imparano a vagliare le loro idee in modo più giudizioso, coltivano immaginazione e creatività!

Cosa abbiamo già fatto??

MARZO 2022

Il progetto “A scuola con filosofia” presso la Scuola Elementare Silvani IC3 Lame. 

8 incontri di un’ora e mezza ciascuno.

Obiettivo principale? Accompagnare bambine e bambini ad esprimere i propri pensieri e ascoltare quelli degli altri, in altre parole… imparare a dialogare.

Nostro alleato in questo è stato lo scettro della parola che conferiva a chi lo teneva in mano il potere di parlare ed essere ascoltato. Nel corso degli incontri i bambini hanno iniziato a passarsi lo scettro autonomamente rispettando sempre di più, pur con qualche difficoltà, i turni di parola.

“Gli adulti piangono silenziosamente” ha detto qualcuno.

“Non voglio che ci sia qualcuno che mi dica cosa devo fare”, hanno detto “e poi è meglio ascoltare l’opinione di tutti così nessuno è scontento”. 

“È meglio vivere insieme così possiamo aiutarci e fare le cose più velocemente” hanno detto alcuni; “è meglio vivere separati così possiamo fare quello che vogliamo e non c’è il rischio di litigare”, hanno detto altri.

Abbiamo parlato dell’importanza di essere curiosi, e di fare e farsi sempre tante domande. Siamo partiti da qui per esplorare nel corso degli incontri temi diversi: ci siamo interrogati sul perché esistiamo, sulla differenza tra noi e gli animali, sull’importanza di andare a scuola, su che cosa significa crescere e sulla differenza tra bambini e adulti.

Gli ultimi tre incontri hanno riguardato uno stesso tema: il rapporto tra io e società. Attraverso il gioco dell’isola di utopia abbiamo esplorato il vasto mondo della filosofia politica.  Hanno immaginato bellissime case sull’albero, cuscini fatti di foglie e trappole creative per catturare gli animali. Nella seconda fase, invece, dovevano prendere decisioni più importanti: vivere insieme oppure separati? Avere un capo oppure prendere le decisioni insieme? Dovrebbero esserci regole sulla vostra isola?

“Le regole servono così le persone non buttano le cose a terra e nel mare inquinando”. Altri invece hanno argomentato: “senza le regole possiamo fare quello che ci piace e se le persone sono gentili nei confronti dell’ambiente non lascerebbero mai le cose a terra”.